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4. Caratteristiche

Canali

Il criterio più importante da considerare al momento dell'acquisto di un mixer è il numero e il tipo di canali, distinti in mono e stereo. Il loro numero determina la quantità di ingressi disponibili: un canale mono (spesso denominato anche canale microfonico) ha un ingresso, mentre uno stereo ne ha due (destro e sinistro). Un canale dispone almeno di un controllo per il volume (level) quale dotazione di base; di norma, per ogni canale sono presenti controlli aggiuntivi per la regolazione del guadagno (gain) e per l'impostazione del suono (EQ), per la distribuzione nello spazio (Pan o Balance) e, a seconda dei singoli modelli, interruttori per la funzione di preascolto (PFL), per l'alimentazione phantom, per l'assegnazione di sottogruppi, per i filtri, ecc. I canali si caratterizzano anche per il tipo di ingressi (XLR, jack simmetrico o asimmetrico, RCA, ecc.) e per la presenza di un ingresso loop per effetti esterni.

Ogni sorgente di segnale (microfoni, strumenti ecc.) dovrebbe disporre di un proprio canale sul mixer e sarebbe opportuno prevederne qualcuno in più, per eventuali ampliamenti della band o utilizzi futuri.

Sezione Master

Un mixer è composto da più canali e dalla sezione Master, dove tutti i segnali dei singoli canali vengono mixati in un segnale stereo (in caso di sottogruppi, in più sottogruppi). I sottogruppi consentono un ulteriore margine di manovra per le impostazioni e gli effetti, e possono essere aggiunti al mix complessivo o ai singoli mix del moniroring, della registrazione ecc. indipendentemente dall'uscita Master. Questa sezione prevede solitamente anche l'uscita per le cuffie e funzioni aggiuntive come un equalizzatore, un indicatore per il volume o un dispositivo di effetti interno.

Controllo del suono

Ogni canale dispone solitamente di un proprio controllo del suono molto semplice, soprattutto nei mixer dalle dimensioni compatte. In alcuni casi si tratta solo di equalizzatori a 2 bande (alti e bassi), in altri a 3 bande (con l'aggiunta dei medi), raramente dotati di parametri. Spesso è possibile ottenere risultati soddisfacenti nonostante questa “minima dotazione” ricorrendo ad alcuni accorgimenti, come ad esempio regolare in modo ottimale il controllo del gain per limitare il rumore. Abbassando leggermente la gamma dei bassi, grazie all'apposito controllo, la voce perde un po' di potenza in favore di un mix notevolmente migliorato. L’aumento dei medi si ripercuote anche sulla chiarezza, ma attenzione all'effetto feedback, che proprio i medi e alti eccessivi potrebbero comportare, conferendo alla voce un timbro metallico seppur più brillante. E' importante saper valutare quanto modificare la risposta in frequenza. Gli apparecchi di buona qualità permettono, in alcuni casi, di non apportare alcuna modifica: prima di aumentare o diminuire i controlli, meglio lasciarli tutti in posizione neutra e sentire se la voce presenti già così una buona qualità.

I mixer dispongono spesso di un equalizzatore più potente nella sezione Master per il segnale di somma, ciò consente di correggere la risposta in frequenza per adattarla alle condizioni acustiche della sala (durante le esibizioni dal vivo).

Effetti

Un'altra presa per ogni canale mono e/o nella sezione Master, con un apposito controllo che consenta l'inserimento di effetti esterni, indica la presenza di effetti in un mixer, ossia di ulteriori possibilità di controllo del suono che non sono comunque necessari in tutti gli scenari possibili.

Sottogruppi

I sottogruppi danno una visione d'insieme al tecnico del suono durante le esibizioni dal vivo, il mixaggio del monitoring può essere effettuato direttamente sullo stesso mixer e nulla ostacola la registrazione dal vivo. In studio, i sottogruppi offrono ulteriori possibilità di aggiungere effetti a determinati gruppi di strumenti o tracce vocali, ecc.

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