Molti jazzisti contemporanei utilizzano anche la distorsione ma in questa sezione ci concentreremo sul tradizionale suono Clean.
Chiaramente, i modelli Semi Hollow o addirittura Hollow Body, dotati di humbucker, sono ancora lo standard in questo stile. La vivacità e la sfumatura "legnosa" del suono clean risuonano tali se realmente generate dalla vibrazione dell’aria.
La distorsione non è un effetto necessario al suono jazz tradizionale ed è per questo che gli amplificatori a transistor, tra cui i leggendari modelli Polytone, si sono presto affermati: la semplice priorità è che la riproduzione sia molto fedele agli impulsi, che il suono sia rotondo e caldo. I jazzisti fanno eccezione rispetto ai chitarristi che praticano altri stili: prestano più attenzione alla qualità della chitarra e del suono generato anche grazie alla loro tecnica piuttosto che agli effetti.
La regola d’oro da seguire è: meno sono, meglio è. L'effetto Chorus è ormai molto comune, spesso in stereo, ad esempio con due amplificatori. Un compressore può rendere il suono dell'assolo un po' più deciso ma toglierebbe troppo alla dinamica desiderata, motivo per cui il riverbero è sufficiente per molti dei musicisti jazz.
Il jazzista necessita di un solo suono: il suo! Basterà dunque attivare il pick-up al manico, mantenere un po' basso il controllo per il suono e utilizzare un leggero Chorus.