Dopo anni passati con sax acustici e clarinetti, cercavo uno strumento digitale che potesse darmi il piacere di suonare a qualsiasi ora, senza compromessi sul feeling. Ho scelto il Roland AE‑20 attirato dai suoi suoni integrati e dalla promessa di una dinamica naturale… e devo dire che, sotto il profilo musicale, ha mantenuto la promessa.
L’AE‑20 è leggero, reattivo, con un’ottima risposta al fiato. I suoni onboard, soprattutto i sax e i fiati morbidi, sono davvero ben fatti: caldi, musicali e pronti all’uso senza dover passare ore a smanettare. Anche senza plugin esterni, ti ritrovi a suonare standard jazz, ballad o groove elettronici con piacere immediato. Amo in particolare i sax alti, il clarinetto, la tromba.
Certo, la parte tecnica potrebbe essere migliorata. I menu sono profondi e poco intuitivi, e alcune funzioni come la trasposizione sono nascoste troppo in basso nei sottomenu. E quella manopola posteriore — il selettore di scene — avrebbe potuto essere usata per cambiare tonalità al volo, ma no: serve solo per scorrere preset. Un’occasione persa.
Anche l’importazione dei sound pack è piuttosto complicata: serve l’app mobile, il trasferimento dei file non è sempre fluido, e manca un editor per PC che semplifichi tutto. Tanto che alla fine ho rinunciato a caricare i (pochissimi) suoni aggiuntivi del Roland Cloud. Ma la verità è che, con i suoni di fabbrica, già ci si diverte parecchio.
In sintesi: un ottimo strumento da suonare, ispirante e immediato, con qualche limite software che si può perdonare… appena si comincia a soffiare. Peccato non abbiano coinvolto dei musicisti nella creazione dell'interfaccia e abbiano lasciato tutto in mano agli ingegneri. Resto comunque uno strumento che ti permette di fare una cosa straordinaria: suonare il sax alle 4 di notte in condominio.