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3. Working Principle

Il principio dinamico

I microfoni a nastro appartengono alla categoria dei dinamici che funzionano passivamente, ossia senza altra alimentazione. Il modello più comune, soprattutto sui palchi, è il cosiddetto microfono a bobina mobile ossia il noto Shure SM58, che funziona come gli altoparlanti: una bobina è attaccata al diaframma, un forte magnete è avvolto intorno alla bobina così che, quando il suono colpisce il diaframma, la bobina si muove nel campo magnetico e genera corrente quasi come una dinamo di bicicletta, per un valore certamente inferiore. La membrana si muove dunque a ritmo di musica, la tensione generata è un'immagine elettrica dei suoni che la colpiscono. Se si amplifica questa tensione e la si conduce a un altoparlante che, come detto, è costruito in modo molto simile, si sentirà nuovamente la musica precedentemente convertita in energia elettrica. Il miracolo della tecnologia!

Il microfono a nastro visto da vicino

Esso utilizza lo stesso principio funzionale ma si compone di elementi "più leggeri". Con un microfono a bobina mobile, si sposta una massa relativamente alta, per cui il diaframma è sufficientemente spesso da sostenere anche la bobina mobile. Con un microfono a nastro, invece, si muove solo un sottilissimo nastro di alluminio che è fissato in una fessura magnetica: proprio come nel microfono a bobina, una piccola corrente elettrica viene generata quando il nastro metallico si muove nel campo magnetico. Poiché tale nastro è molto più leggero, può anche seguire le vibrazioni della musica molto più liberamente e quindi più accuratamente di un diaframma piuttosto poderoso con una bobina. Allo stesso tempo, però, è presente molta meno energia elettrica in quanto generata solo da una piccola piastra metallica tra due magneti, il cui movimento è difficilmente percettibile a occhio nudo; non alimenterebbe nemmeno una lampadina da 100 W o lo stesso preamplificatore microfonico.

Vista interna di un microfono a nastro

Un microfono a nastro contiene quindi sempre un trasformatore che amplifica il minuscolo segnale elettrico fino a un livello accettabile. I convertitori non sono altro che trasformatori, non solo per la tensione di rete ma anche per i segnali audio (che sono comunque tensioni alternate). Un trasformatore è composto da due bobine che stanno insieme su un nucleo di ferro: applicando una tensione alternata all'ingresso (ossia alla bobina primaria), l'uscita (o bobina secondaria) si manifesta in tensione alternata, la cui composizione di frequenza sarà identica a quella della tensione in ingresso. Diventa interessante quando il numero di giri della bobina secondaria è raddoppiato, perché allora si ottiene il doppio della tensione in uscita rispetto all'ingresso. I trasformatori a nastro hanno spesso rapporti di avvolgimento di 1:30 o più. Solo con l'aiuto di un trasformatore talmente potente il fragile segnale dell'elemento a nastro diventa così forte da poter essere elaborato da un preamplificatore microfonico; e anche allora, quest'ultimo avrebbe comunque da lavorare molto. Nonostante i loro trasformatori, dunque, i microfoni a nastro rimangono generalmente più deboli dei microfoni a bobina mobile o a condensatore.

Altri modelli: microfoni a nastro attivi

Poiché i microfoni a nastro sono così discreti e richiedono molto dal preamplificatore, menti illustri hanno voluto dotarli di preamplificatori interni: l'alimentazione phantom, tipica dei modelli a condensatore, viene ovviamente estesa anche ai microfoni a nastro. Il produttore più noto di modelli a nastro attivi è la società americana Royer. Ma attenzione: potrai utilizzare questi specifici modelli a nastro solo con un'elettronica attiva, con alimentazione phantom. Gli attuali microfoni a nastro possono supportare i 48 V, con alta tendenza a guasti nel cablaggio o difetti minori. Gli storici microfoni a nastro in particolare, sono ancora più sensibili: se solo un piccolo impulso di tensione tra i due fili audio raggiungesse il nastro, questo potrebbe bruciarsi. Dovresti quindi prendere la precauzione di non applicare l'alimentazione phantom a un microfono a nastro: nello specifico, non si dovrebbe mai collegare o scollegare un microfono a nastro mentre l'alimentazione phantom è attivata per quel canale. Nota che, a seconda del preamplificatore, ci vogliono 30 - 60 secondi (a volte di più) perché l'alimentazione phantom venga effettivamente dissipata. Perciò, sii un po' più paziente.

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