4. Pelli per tom

Le pelli a singolo strato conferiscono ai tom un lungo sustain e un attacco chiaro.

Per i tom e i floor tom vale fondamentalmente lo stesso discorso fatto per i rullanti. Tuttavia, a seconda del suono desiderato, essi restituiscono un sustain più lungo grazie alla loro costruzione: la scelta delle pelli e le loro caratteristiche sonore giocano dunque un ruolo altrettanto importante. A paragone con altre tipologie, le pelli a singolo strato per tom hanno minor massa e rispondono dunque più velocemente; il loro suono persiste più a lungo di quelle a doppio strato o dotate di sordine e l’accordatura richiede un po’ più di tempo. Eventuali imprecisioni potrebbero portare rapidamente ad armonici poco puliti, mentre la buona accordatura libererà il suono aperto e dinamico che esprime le caratteristiche del fusto in modo molto naturale. Oltre ai classici Remo Ambassador ed Evans G1, molti batteristi sperimentano anche prodotti più specifici come le pelli Remo Suede, Remo Renaissance, Aquarian Modern Vintage o Evans Calftone. In combinazione con le rispettive pelli risonanti, esistono innumerevoli opzioni per personalizzare il suono del proprio tom. Grazie ai prodotti aggiuntivi esterni pensati per lo smorzamento, inoltre, avrai a disposizione ulteriori alternative per modellare il tuo suono.

Non solo per il rock e il metal - Pelli a doppio strato e pre-smorzate per tom

Se le pelli a singolo strato per tom risultassero troppo vivaci, o se volessi che fossero più durature, dovresti optare per i modelli a doppio strato. Grazie alla maggior consistenza e alla resistenza all'attrito tra i due strati in Mylar, queste pelli generano un suono meno ricco di acuti, dunque percepito come “largo” o più grave. Lo strato aggiuntivo assorbe inoltre meglio i colpi più forti rispetto alle versioni a singolo strato. Come per le pelli del rullante e della grancassa, un rivestimento aggiuntivo fornisce un attacco leggermente più morbido e rotondo, caratteristica sonora che può portare vantaggi anche nel controllo dei segnali in studio.

Pelli realizzate con materiale naturale e pelli sintetiche

Perché le pelli sono così chiamate? Ebbene sì, in passato si usavano pelli animali rasate al posto di quelle usate oggi. Fino agli anni '60, rullanti, grancasse e tom venivano rivestiti con pelli di vitello o di capra dai negozi di batteria dell'epoca che offrivano questo servizio. Negli anni '70 le pelli naturali furono poi sostituite da quelle sintetiche che presentavano diversi vantaggi. Il più importante era sicuramente la resistenza agli agenti atmosferici, come testimonia l'aggiunta “Weather King” sulle pelli del pioniere Remo Belli: l'umidità e le fluttuazioni di temperatura non possono più danneggiare le moderne pelli. Anche il processo per la loro produzione e accordatura è molto più semplice. Mentre quelle naturali furono mantenute sugli strumenti classici e alcune altre percussioni, esse scomparvero quasi completamente dalla batteria, con rammarico di molti musicisti. La pelle animale genera in effetti un suono incomparabilmente caldo e naturale, da cui il nascente interesse di alcuni produttori nel pensare a loro imitazioni. Modelli come la Remo Fiberskyn, la Evans Calftone e la Aquarian Modern Vintage sono utilizzate soprattutto nella musica jazz e acustica insieme alle pelli per grancassa pre-smorzate.

Le pelli naturali godono oggi di un rinnovato interesse: l'australiana Kentville Drums, ad esempio, utilizza pelli di canguro per rullante, grancassa e tom. Il loro suono è certamente pieno e genuino ma la pelle rimane molto sensibile alle intemperie in ragione della stessa materia. Secondo il produttore, gli animali non vengono abbattuti per ricavarne appositamente le pelli, il che dovrebbe essere di conforto non solo ai vegani.