In questa pagina abbiamo riunito le domande più frequenti riguardo ai microfoni per canto live.
Uno degli errori più frequenti è di impugnare il microfono con due mani. Come descritto in precedenza, questo tende a coprire le porte dei microfoni cardioidi rendendoli più vulnerabili alla risonanza. E‘ preferibile impugnare il microfono con una mano sola, con le labbra che sfiorano la griglia di metallo, o almeno ad una distanza di non più di 15 cm, e rivolgere il canto direttamente sull’asse frontale del microfono. Siccome la compressione non viene usata spesso nelle performance live, un cantante con una buona tecnica terrà il microfono più lontano durante gli acuti.
No, generalmente qualsiasi microfono dinamico portatile è adatto, anche se sarebbe meglio indirizzarsi verso un microfono con una buona protezione incorporata che attenui i suoni chiusi come "P" e "B".
Un interruttore on/off può essere utile in mancanza di un tecnico del suono che segua il concerto o se si ha la necessità di tagliare il segnale durante le pause. Altrimenti è preferibile evitare gli interruttori in quanto potrebbero essere attivati accidentalmente durante lo spettacolo.
No, a meno che non sia un vecchio microfono a nastro (che non è raccomandato per il live), non dovrebbe succedere nulla.
Il modo più semplice per farlo sarebbe prendere l’uscita stereo dalla console di mixaggio principale e collegarla a un registratore digitale stereo o a un masterizzatore di CD dedicato. Tuttavia, per un miglior risultato, si consiglia di utilizzare uno splitter microfonico multi-vie ed effettuare una registrazione multi traccia attraverso una console sperata; potrete poi mixare le varie parti a tempo debito in studio, beneficiando di un equipaggiamento più fornito. Valutate l’installazione di un paio di microfoni per il pubblico per avere poi la possibilità di aggiungere l’atmosfera del concerto.