Molte Master Keyboards offrono all'esecutore soluzioni che vanno oltre la mera riproduzione di note musicali: il MIDI permette infatti di trasmettere informazioni di controllo così da influenzare la programmazione di moduli sonori e altri dispositivi. Vi proponiamo qui di seguito una descrizione della natura dei Controller MIDI e delle funzioni associate di una tastiera Master.
Oltre all'altezza (o Pitch) della nota, il segnale MIDI contiene e trasmette al generatore di suoni anche informazioni sulla velocità della stessa, ossia l'intensità del tocco impresso sul tasto. Il corredo di suoni va da quelli più acustici, risultato della campionatura di un pianoforte, a quelli tipici del mondo dei sintetizzatori ed essi potranno essere eseguiti con espressività già solo con le informazioni di base del segnale MIDI; qualora queste non fossero rilevanti, saranno semplicemente ignorate: basti pensare, ad esempio, al suono dell'organo acustico che di fatto non reagisce alla velocità. I modelli più economici di una volta non avevano tastiere sensibili a tale informazione, per cui una funzione integrata che permettesse di controllarla costituiva decisamente un plus. Ai giorni nostri, praticamente tutte le Master Keyboards includono l'opzione velocity a tal punto da non essere ormai nemmeno menzionata tra le caratteristiche del prodotto.
Molte tastiere MIDI offrono la possibilità di scegliere tra diverse curve (di velocità) che determinano la relazione tra la forza fisica, o la velocità con cui viene premuto il tasto, ed i valori di velocità in uscita. In poche parole, curve diverse possono rendere suoni più o meno sensibili alla velocità o forza reali.
Quando si parla di "velocità" ci si riferisce dunque alla "velocità di nota", che è la velocità alla quale il tasto viene premuto. Contrapposta a tale valore è la funzione "note-off velocity", che indica quanto velocemente sia rilasciato il tasto. Non tutte le tastiere MDI possono trasmettere quest'ultima informazione, e la maggior parte dei Sounds (o banca suoni) non risponde ad essa.
Questo controller permette di alterare l'intonazione di una nota tenuta. Il Pitch Bend è applicato a melodie o suoni monofonici ed è di solito controllato da una rotella posta a sinistra della tastiera. Quando viene rilasciata questa torna indietro, alla posizione centrale (nessuna curva). Il Pitch bend (o estensione di gamma) dipende dal suono usato - nonché dalla programmazione del generatore di suoni - ed equivale spesso ad un semitono, un tono o un'ottava.
La ruota di modulazione si trova di solito accanto a quella del Pitch Bend: ha lo stesso aspetto, ma mantiene il livello di rotazione imposto (per intenderci non ritorna, come la sua gemella, alla posizione centrale una volta rilasciata). Il termine "modulazione" non è infatti dei più azzeccati, in quanto la rotella è solitamente utilizzata per aggiungere al suono effetti come il vibrato o il tremolo. Essa è impiegata inoltre per controllare altri parametri, come il cut-off (o taglio di frequenze) e il bilanciamento di elementi sonori che costituiscono il mix finale.
Questo controller permette al compositore di influenzare le note anche dopo la loro esecuzione, per esempio con il vibrato o il tremolo. La gestione di queste tecniche è tuttavia molto più libero rispetto alla ruota di modulazione: l'espressione può essere infatti letteralmente "pressata" sul tasto, come se si eseguisse il vibrato su uno strumento a corda.
Se non diversamente specificato, il termine "aftertouch" si riferisce alla funzione monofonica (= channel aftertouch), dove la pressione su un tasto ha effetto su tutte le note tenute in quel momento. Il raro aftertouch polifonico, supportato solo da alcune tastiere MIDI, invia dati di controllo individuali, per ogni singolo tasto. Questi dati sono comunque ignorati dalla maggior parte dei generatori di suoni.
Quasi tutte le tastiere MIDI sono predisposte ad accogliere per un pedale di sustain (detto anche pedale di risonanza). Quando questo viene premuto, il comando MIDI inviato prolunga le note anche dopo il rilascio dei tasti. Tele caratteristica restituisce una tecnica di esecuzione molto vicina a quella di un pianoforte reale, ma può anche essere usato per dare vita ad un crescendo aumentando il numero di voci simultanee.
Molte tra le tastiere della stessa categoria sono dotate di una serie di altre connessioni. Tra queste troviamo gli altri due pedali tipici del pianoforte a coda (pedale una corda e tonale) ma anche, per esempio, pedali che regolino il volume e interruttori a pedale programmabili da sfruttare per varie funzioni come la commutazione dei suoni (vedi sotto).
Molti moduli sonori e strumenti software rispondono non solo al Pitch Bend e alla modulazione, ma anche a numerosi altri comandi del Controller MIDI. Questi possono essere usati per controllare le impostazioni dei filtri e degli inviluppi, le frequenze degli oscillatori, la ratio della composizione - ce n'è davvero per tutti i gusti! Nonostante i controller dedicati siano disponibili alla vendita, molti modelli MIDI offrono anche un set di manopole o cursori programmabili per questo scopo.
Quasi tutti i generatori di suoni MIDI possono gestire messaggi di Program Change e Bank Change (cambio programma / banco suoni). Ciò permette di controllare i suoni componendo direttamente il numero associato o i tasti più/meno. I modelli più completi possono memorizzare interi Preset, utili per richiamare i suoni di una performance nell'ordine corretto, seppur diversamente ordinati sul modulo sonoro o in arrivo da generatori di suoni completamente diversi.
La maggior parte delle tastiere in questa categoria ha una funzione di frazionamento semplice, che permette alla metà superiore e inferiore della tastiera di trasmettere i propri dati su canali MIDI separati, così da permettere alle due mani di suonare suonare uno strumento differente. Il frazionamento a zone offre funzioni ancora più sofisticate poiché tutte possono essere programmate in modo indipendente. La zona 1, ad esempio, può essere creata per coprire l’intera tastiera, la zona 2 aggiunge strumenti a corda al di sopra del Do centrale, la zona 3 può invece essere assegnata ad una sola nota e riprodurre il suono di un gong.
Questa funzione permette di trasportare le note secondo un certo numero di semitoni (molto utile, ad esempio, qualora il cantante avesse bisogno di una tonalità più alta di una terza). I pulsanti dedicati traspongono invece le note MIDI inviate in ottave così da rendere accessibili le note che sono al di fuori della gamma disponibile sulla tastiera. Tale funzione si rivela particolarmente utile su tastiere MIDI di dimensioni ridotte.
Il MIDI Out della tastiera Master è di solito collegato direttamente al MIDI In dell'interfaccia, ed i connettori MIDI In dei singoli generatori di suoni sono invece collegati al MIDI Out dell'interfaccia. In questo caso, il programma sequencer si occupa di inoltrare i dati ai generatori di suoni con il vantaggio di poter programmare il canale MIDI, la posizione dell'ottava e la dinamica.
Per prima cosa controlla se vi siano dati MIDI associati al connettore MIDI In dell'interfaccia (la maggior parte dei programmi sequencer offre un display che mostra chiaramente l'informazione), se necessario puoi anche avviare la registrazione e controllare nell'Event-Editor del tuo programma se le note sono effettivamente registrate. Se così non fosse, controlla se il connettore MIDI Out della tastiera master è collegato correttamente al MIDI In dell'interfaccia e se anche quest'ultima è installata correttamente.
Se i dati arrivano al programma sequencer, allora avrete bisogno della cosiddetta funzione MIDI Thru per inoltrare le note in tempo reale, attraverso la porta MIDI Out, ai generatori di suoni collegati o alla scheda audio interna. È findamentale che questa funzione sia attiva! Per scegliere il canale MIDI da controllare puoi cambiare il canale MIDI della traccia correntemente selezionata. Analogamente, si può anche trasporre o alterare la velocità attraverso il programma sequencer.
Dato che la vostra tastiera principale non è collegata direttamente ai generatori di suoni, ma piuttosto tramite l'interfaccia MIDI del vostro computer, il programma sequencer deve inoltrare le note suonate ai generatori di suoni collegati o alla scheda audio integrata. Molte interfacce MIDI offrono la possibilità di inoltrare i dati MIDI anche quando il computer è spento o di farlo automaticamente non appena questo venga spento. Sfortunatamente ciò non vale per tutte le interfacce, così da rendere necessario un adattatore MIDI (basta collegare il MIDI In dell'interfaccia al MIDI Out tramite l'adattatore).
Se volete usare il vostro sintetizzatore per riprodurre i suoni integrati o i suoni di altri generatori di suoni (moduli sonori, scheda audio) nel vostro programma sequencer, allora dovreste commutare il sintetizzatore su Local: off. Questa funzione si trova di solito nelle impostazioni di base del vostro sintetizzatore (dove si imposta anche il canale di invio MIDI). In modalità Local: off, non si sente alcun suono quando si suona un tasto, ma la nota viene trasmessa normalmente attraverso la porta MIDI Out all'apparecchiatura collegata (nel vostro caso, probabilmente l'interfaccia); i segnali all'ingresso MIDI del sintetizzatore, invece, vengono riprodotti normalmente.
Se il MIDI Thru del vostro programma sequencer è attivato, il programma passerà automaticamente i dati ai generatori di suoni collegati, alla scheda audio integrata o al vostro sintetizzatore. Ora potete impostare l'uscita o il canale MIDI nel vostro sequencer a cui vengono inoltrate le note ed il vostro sintetizzatore suonerà solo quando i dati gli verranno inviati.