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7. Glossario dei termini tecnici

In questa pagina sono riportati i termini tecnici comunemente diffusi in merito alle testate valvolari.

Altoparlante

L'ultimo anello della catena sonora, non per questo meno importante. Lo stesso amplificatore può suonare in modo completamente diverso con diversi cabinet/combinazioni di altoparlanti. La scelta di diffusori e altoparlanti diversi è così ampia da richiedere un approfondimento a parte; per esprimere al meglio il suono della chitarra l’altoparlante da 12” è lo standard ma ne esistono anche da 10“ o 15”. Un cabinet da 4x12" (usato in particolare dai chitarristi che amano i suoni potenti) suona in modo diverso da un esemplare da 2x12", semi-aperto sul lato posteriore, o da un combo da 1x12".

Amplificatore di potenza/power amp

Negli modelli valvolari, l'amplificatore di potenza a valvole amplifica il segnale proveniente dal preamplificatore fino al livello di volume desiderato. “Spingendo al limite” questi amplificatori di potenza essi tendono alla distorsione. Questo tipo di saturazione è quindi associato a un volume di potenza elevato e rimane il metodo più appropriato per ottenere il tipico suono Rock. Il “punch” e la dinamica non si ottengono saturando solo il preamplificatore (se desideri approfondire, invitiamo a consultare la guida dedicata al preamplificatore). Una buona soluzione per i chitarristi che desiderano sfruttare la saturazione di un amplificatore di potenza, ma senza causare problemi all’udito degli altri membri della band, è quella di utilizzare amplificatori valvolari a bassa potenza: come spesso accade, (anche) meno è meglio!

Amplificatore ibrido

Modello che combina i vantaggi della tecnologia a transistor con le caratteristiche sonore delle valvole.

Class A

Schema elettrico degli amplificatori valvolari il cui rappresentante più noto è il Vox AC30: il suono caldo e dinamico, la distorsione decisa ma “cremosa” sono le caratteristiche principali che tutti gli amplificatori di questo tipo possono vantare. Poiché la maggior parte di questi amplificatori non è dotata di un controllo principale per il volume (Master Volume), è necessario tenere presente che i suoni altamente saturi saranno riprodotti solo a livelli di volume elevati. Lo svantaggio della tecnologia in Classe A è l'usura relativamente elevata delle valvole che richiede una manutenzione regolare e la sostituzione occasionale dei componenti.

Class B

Schema elettrico degli amplificatori valvolari di potenza che, essendo basati su un circuito in Classe B rimangono "clean" più a lungo, il che li rende ideali per gli amplificatori multicanale.

Clean

È il termine generalmente usato per indicare un suono nitido e non distorto. La presenza di troppi medi è solitamente indesiderata mentre gli alti chiari e i bassi limpidi sono utilizzati per dare al suono della chitarra elettrica un po' di carattere acustico. I suoni clean più semplici si ottengono, ad esempio, alimentando una chitarra Strat direttamente dal mixer, tramite una DI box; tuttavia, la maggior parte dei chitarristi preferisce un suono clean più pieno e caldo, come quello ottenuto grazie ad amplificatori come il Fender Twin Reverb (valvolare) e il Roland Jazz Chorus (a transistor).

Controlli Gain/Preamp/Volume

Per gli amplificatori con controllo Master Volume: è necessario controllare la saturazione sul preamplificatore.

Controllo del tono

Si tratta dei controlli dei bassi, dei medi e degli acuti. Nella maggior parte degli amplificatori per chitarra, i controlli di frequenza si influenzano a vicenda: la regolazione degli acuti, ad esempio, comporta una regolazione dei medi anche in modi diversi, a seconda della marca dell'amplificatore. Alcuni controlli di tono si trovano prima del preamplificatore e agiscono come un controllo di saturazione per la gamma di frequenze selezionata. In altri amplificatori, le regolazioni si trovano dopo il preamplificatore, il che offre una maggiore flessibilità in termini di influenza sonora. Il concetto di controllo dei toni determina in modo decisivo il suono di un amplificatore, motivo per cui i produttori specializzati nella modellizzazione cercano di copiare il più fedelmente possibile gli originali.

Controllo Presence

Si tratta di un altro controllo disponibile sull’amplificatore, dalla speciale funzione: influisce sul comportamento degli alti dopo l'amplificatore di potenza, la maggior parte dei chitarristi trova la “propria” impostazione che mantiene così com’è, senza alterarla.

Crunch

Quando alla fine degli anni '80 gli inventori di Mesa Boogie furono tra i primi ad aggiungere un terzo canale al loro amplificatore Mk. III, lo chiamarono affettuosamente e onomatopeicamente “crunch”. Si riferisce a un suono tra la gamma clean e l'inizio della zona di saturazione, ma senza troppo sustain. Particolarmente adatto ai riff o ai ritmi Rock come agli assoli Blues, la versione classica di questo suono si ottiene alzando il volume di un amplificatore sprovvisto di controllo Master Volume. Gli amplificatori moderni sono solitamente dotati di un canale riservato a tal scopo, sebbene regolando il gain è possibile creare un suono crunch sul canale principale (lead). Piccoli amplificatori, come il Vox AC30 e il Fender Deluxe, sono diventati leggendari per i loro suoni crunch altamente armonici sebbene anche i vecchi Marshall (senza Master volume) offrano certamente questo suono, con una maggiore potenza.

FX-Loop

Il loop di effetti può essere seriale o parallelo. Il primo si compone di un'uscita (preamp out, send) e un ingresso (main in, return) attraverso i quali circolano gli effetti che non devono essere influenzati dalla saturazione del preamplificatore. Gli effetti di modulazione, come il chorus e il flanger, trovano qui il loro posto insieme agli effetti temporali come i delay e i riverberi. È importante che gli effetti non vengano saturati dal segnale amplificato, motivo per cui molti amplificatori hanno la possibilità di attenuare il segnale nel loop (ad esempio -10 dB). Un'altra variante è il loop di effetti parallelo: a differenza del primo, in cui il segnale passa attraverso l'intera catena di effetti, solo una parte di esso viene inviata e mixata con il segnale originale dell'amplificatore. Questo è molto interessante per i rack di effetti e in studio, dove il segnale diretto può essere escluso. Il segnale della chitarra passa al 100% attraverso l'effetto e poi viene mixato con il segnale originale.

Lead

Agli albori della musica Rock, il chitarrista solista era semplicemente colui che non si limitava a eseguire gli accordi, ma poteva anche suonare una melodia (nei Beatles, Lennon era solitamente il chitarrista ritmico e Harrisson il chitarrista solista). Con l'emergere di Clapton, Hendrix, Beck, Page ecc. i ruoli del chitarrista solista cambiarono, ora si dovevano offrire assoli spettacolari nel nuovo suono solista ricco di sustain e distorsioni. Il termine è oggi utilizzato per descrivere proprio questo suono, che viene utilizzato anche per i riff, le storie di “ritmo sporco”, ecc.

I leggendari suoni lead classici sono stati generati per primi da vari Marshall e Boogie, lo spettro degli amplificatori odierni è veramente valido e incredibilmente ampio.

Master Volume

Il Master Volume controlla il volume complessivo. Disporre di una saturazione generata dal preamplificatore permette certamente di suonare a basso volume ma l’amplificatore darà il meglio di sé quando lo si spinge un po' più in là.

Per i modelli multicanale, il volume può essere qui modificato, mantenendo il rapporto individuale dei canali tra loro.

Preamplificatore/Preamp

Dopo l'ingresso (jack), il preamplificatore è il primo stadio attraverso cui passa il segnale della chitarra: una semplificazione tecnica di un percorso che prevede in realtà diversi passaggi. Per gli amplificatori privi di controllo master, in cui la distorsione è generata esclusivamente dall'amplificatore di potenza, sono sufficienti 2 "livelli di gain”, 3 per i crunch classici, e 5 per i moderni amplificatori High Gain.

Il segnale deve inizialmente essere amplificato a un livello tale da permettere all'amplificatore di agire per esprimere il volume desiderato.

Verso la fine degli anni '60 e per tutti gli anni '70, i chitarristi Rock utilizzavano sempre più spesso la saturazione insieme a un volume di potenza estremo. Fu allora che persone intraprendenti come Randy Smith, giunto al successo con il suo Mesa Boogie (una combinazione di diversi preamplificatori - il cosiddetto "circuito a cascata"), concepirono l'idea di generare la saturazione con il preamplificatore, riuscendo così a produrre il suono desiderato anche a basso volume. L'amplificatore dispone di un controllo Preamp o Gain per il preamplificatore (che definisce la saturazione) e di un controllo Master per regolare il volume in uscita. Tuttavia, molti chitarristi preferiscono la saturazione dell'amplificatore di potenza di un amplificatore valvolare, sprovvisto del controllo Master, alla saturazione compressa “fuzzy” di un preamplificatore. La saturazione di quest’ultimo viene spesso combinata con quella di un amplificatore di potenza, a seconda dello stile musicale in questione.

Suono americano

Termine comune per indicare gli amplificatori che funzionano con valvole 6L6 e che suonano più morbidi e caldi dei loro fratelli inglesi.

Suono britannico

Termine comune per indicare gli amplificatori che utilizzano valvole di tipo EL34 e che hanno un suono più robusto o ruvido rispetto a quello restituito dalle 6L6.

Stack

Termine che indica la combinazione di uno o più cabinet impilati e di un top (o testata).

Transistor

Gli amplificatori a transistor videro la prima luce alla fine degli anni '60. Nonostante una serie di vantaggi (nessuna sostituzione della valvola, maggiore affidabilità, peso ridotto, prezzo molto più basso), gli amplificatori a transistor non hanno mai battuto quelli valvolari, in ragione delle proprietà acustiche di questi ultimi (generalmente interessanti per i musicisti). Rispetto agli amplificatori a valvole, i modelli a transistor hanno un suono piuttosto freddo e pulito, con una saturazione abbastanza grezza: per quanto riguarda i suoni clean, singoli modelli sono stati in grado di guadagnarsi una certa reputazione, in particolare il Roland Jazz Chorus che, grazie al suo effetto chorus integrato, è responsabile del trionfo di uno degli odierni effetti più popolari. Oggi questo punto di vista non è più molto fondato in quanto, molto prima che nascessero gli amplificatori a modellizzazione, alcuni amplificatori a transistor erano costruiti in modo simile ai modelli valvolari. I cosiddetti amplificatori ibridi (preamplificatore a valvole e amplificatore a transistor, raramente viceversa) sono diventati molto popolari: la saturazione è ottenuta dal preamplificatore valvolare e, grazie all'amplificatore di potenza a transistor, il tutto rimane piacevole all'ascolto.

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