In questa pagina troverai i termini tecnici più frequente usati nell’ambito delle “interfacce audio”.
Sì e no, un buon convertitore a 44,1 kHz suona comunque meglio di uno mediocre a 96 kHz. Spesso si dimentica anche che i 96 kHz generano molti più dati, bisogna quindi fare attenzione allo spazio disponibile per i progetti e alla potenza del computer.
I cavi coassiali sono ottimizzati per l'alta frequenza, con il cuore del segnale che passa attraverso il centro di un materiale portante (quelli per le antenne sono coassiali, ad esempio). I cavi ottici utilizzano invece la luce per la trasmissione che avviene via fibra ottica, entrambi i tipi di cavo sono utilizzati per la trasmissione di segnali digitali. Quelli ottici sono generalmente meno soggetti a interferenze poiché non possono essere influenzati da campi elettrici esterni.
L'alimentazione “fantasma” (di solito 48 V) fornisce la tensione operativa richiesta dai microfoni a condensatore. È così chiamata perché, sebbene passi attraverso lo stesso cavo, non se ne percepisce traccia nel segnale.
Con il termine sbilanciato (o asimmetrico) ci si riferisce a qualsiasi trasmissione elettrica trasportata da un singolo polo elettrico, la cui tensione è prodotta tra lo stesso conduttore e la massa ("cavo mono"). Con bilanciato (o simmetrico) ci si riferisce a una linea costituita da due fili, uno dei quali è percorso dal segnale originale che, all'uscita, viene ricostruito da questa immagine elettrica per eliminare il rumore di fondo prodotto durante la trasmissione. Il termine servo-bilanciato descrive collegamenti che passano automaticamente da un segnale simmetrico a un segnale asimmetrico, indipendentemente dal tipo di cavo o dispositivo.
Al momento di acquistare un'interfaccia non si fa ormai più distinzione tra home recording, gaming o streaming. Nella nostra gamma sono presenti interfacce che si rivolgono specificamente agli uni e agli altri ma che possono ovviamente essere utilizzate anche per il gaming.
Il collegamento a cascata è ciò che permette di collegare insieme diverse interfacce audio e utilizzarle come fossero una sola.
I buffer sono le più piccole memorie intermedie utilizzate dal computer per lo scambio di dati interni. Ad esempio, una volta che il sequencer finisce di calcolare un campione audio questo viene scritto in un buffer, poi letto dal convertitore digitale dell'interfaccia audio ed emesso come segnale audio. Più il buffer è piccolo, più diventa critico in termini di tempo, poiché gli intervalli tra scrittura e lettura sono conseguentemente più brevi. La latenza aumenta o diminuisce proporzionalmente alle dimensioni del buffer.
Ciò dipende, in definitiva, dall'apparecchiatura. +4 dB è più "caldo" e ha più livello di -10 dB, in uscita potrebbe causare distorsione attraverso l'amplificatore. D'altro canto, il livello -10 dB può essere troppo silenzioso e sacrificherà la qualità della risoluzione del convertitore. La maggior parte delle interfacce può passare da un livello all'altro, in modo da individuare quello ideale per il proprio ambiente.
In linea di principio, il più alto possibile: un'interfaccia audio con un SNR (Signal-to-Noise Ratio) di 106 dB produce la metà del rumore rispetto a un SNR di 100 dB, mentre quella con un SNR di 112 dB ne produce addirittura quattro volte meno. Detto questo, il rapporto segnale/rumore massimo di un CD è di soli 96 dB, un SNR di 100 dB comporta dunque un rumore molto, molto basso. Ciononostante, è una buona idea utilizzare convertitori con il miglior rapporto segnale/rumore possibile: nella musica Pop i segnali sono spesso molto compressi per cui il rumore a basso livello diventa sovente più forte. Inoltre, con un ottimo rapporto segnale/rumore si può tranquillamente lasciare un'ampia gamma dinamica durante la registrazione: non preoccuparti troppo della distorsione o correrai sempre il rischio di ottenere una registrazione dal livello di rumore molto basso. Per inciso, al fine di sfruttare appieno il rapporto segnale/rumore della scheda è necessario lavorare con una risoluzione a 24 bit: la registrazione a 16 bit, infatti, si ferma a 96 dB.
Non tutti i convertitori si equivalgono: un componente completamente integrato (noto come codec) su una scheda audio da 20 euro non è paragonabile a un chip di alta qualità che costi quanto la scheda stessa. Vale la pena notare, tuttavia, che non è solo il convertitore integrato a determinare la qualità delle caratteristiche sonore di una scheda audio. Se i circuiti di ingresso e di uscita analogici non sono progettati correttamente anche le prestazioni dei chip del convertitore stesso caleranno. La semplice menzione del tipo di convertitore utilizzato da una scheda non indica necessariamente le sue reali qualità.