Prima di acquistare un amplificatore per chitarra acustica è importante farsi un’idea di quello che ci si aspetta da questo prodotto. Ciò dipende in gran parte dall’ambito di applicazione a cui l’amplificatore è destinato.
Una delle domande che ci si deve porre prima dell’acquisto:
Si intende usarlo con la propria band (sul palco, in sala prove ecc.), contesto in cui l’ampli si trova a dover affronate nemici molto rumorosi come la batteria, il basso o la chitarra elettrica? Oppure è previsto per accompagnare esibizioni acustice in ambienti più intimi, come club o studi? O ancora si intende utilizzare l’ampli semplicemente nel proprio ambiente domestico? Dal formato simile a quello di una radio portatile fino ai bolidi da 700 W, dai combo a transistor più economici fino agli ampli valvolari più elaborati, il mercato offre oggigiorno una soluzione per ogni applicazione possibile e immaginabile.
Per i musicisti che intendono esibirsi in strada o vogliono semplicemente creare un’atmosfera piacevole durante le feste in giardino o in spiaggia, la soluzione ideale è certamente quella di un amplificatore che suoni indipendetemente dalla presenza di una presa di corrente. Sono rimasti pochissimi i produttori che non offrono dei combo acustici a pile o batteria, in grado, al giorno d’oggi, di produrre una potenza e un suono quasi indistinguibili da quelli alimentati a corrente. Inoltre, con un’autonomia fino a 20 ore senza collegamento alla rete elettrica, la batteria non rappresenta più il limite di un ampli acustico portatile.
Prima di procedere all’acquisto è necessario stabilire se sia sufficiente collegare la chitarra tramite un sistema pick-up piezoelettrico (jack standard) o se si intende utilizzare anche un microfono (ingresso bilanciato XLR), o addirittura entrambi al contempo. Occorre inoltre sapere se si desidera collegare ulteriori sorgenti audio tramite ingresso XLR, eventulamente anche in modalità stereo.
Alcuni amplificatori permettono lo streaming audio tramite Bluetooth e sono in grado quindi di ricevere in modalità wireless, ad esempio, tracce di accompagnamento da dispositivi mobili, come smartphone o tablet, e di riprodurle. Questa è una soluzione ideale per chi non può portare sempre con sé la propria band.
Anche le uscite dell’ampli giocano un ruolo fondamentale, soprattutto se si suona spesso in studio o dal vivo, collegandosi a dei mixer o sistemi PA! In questo caso la presenza di un’uscita DI bilanciata è imperativa. Ancora meglio se dotata di un livello di uscita regolabile.
E poi ci sarebbero anche gli effetti. È sufficiente il suono di un riverbero a molla integrato oppure si desidera spingersi oltre? Nessun problema: tantissimi amplificatori per chitarra acustica sono dotati al giorno d’oggi di effetti digitali integrati di alta qualità, altri addirittura offrono la comodità di un loop effetti.
Ultima ma non meno importante: la regolazione del suono. In questo caso, lo standard di quasi tutti gli ampli in commercio è un EQ a 3 bande. Molto importante: se si suona a volumi elevati o si utilizza un pick-up soggetto a feedback, l’amplificatore deve necessariamente disporre di strumenti adeguati per contrastare questo effetto, e cioè i cosiddetti feedback killer, per sopprimere tali tendenze indesiderate (ad es. filtro notch/passa-alto).
Nelle prossime pagine approfondiremo in maniera più esaustiva alcuni dei punti citati.