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Sappiamo tutti che questo prodotto dovrebbe essere il "clone" del famosissimo MiniMoog. Ovviamente ci si avvicina ma non lo è. Basti solo pensare ad un tipo di alimentazione diversa fra l'originale e il figlio (quasi illegittimo).
Il Model D ha degli oscillatori che non sono proprio precisissimi: talvolta si scordano. Ricordatevi comunque che essendo analogico, bisogna farlo scaldare un po' prima di utilizzarlo. Posizione dei potenziometri un po' più serrata, ma comunque ancora abbastanza comoda. Aggiunta di entrate e uscite in più rispetto al padre che male non fa, se vi piace giocare con i cavi. Aggiunte/modifiche anche riguardanti LFO e altre piccole cose, ma non andiamo nel dettaglio...
Il Model D è un ottimo inizio per chi non ha mai messo le mani su un sintetizzatore e vuole capire come funziona la sintesi sottrattiva. Soprattutto rispetto ad un synth virtuale: lo puoi toccare (e non è cosa da poco anche se sembrerebbe) e puoi avere una maggiore velocità nell'utilizzo.
A livello sonoro, rispetto ad un synth virtuale (vst o aax) è migliore. Rispetto al minimoog no, ma ci si avvicina.
In un mix ben fatto, nessuno noterà la differenza... ma questo sarà il nostro piccolo segreto
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Che Bassi!
mc-loreeno 20.10.2019
per chi si approccia al mondo dei synth e cerca un suono iconico senza dover spendere la pensione è perfetto. suono caldo ed avvolgente, da abbinare ad un reverb.
contro: gli oscillatori si scordano ed è necessario accordare sia l'intonazione che il range ogni tanto.