Uno stage piano è la soluzione perfetta per ottenere un pianoforte digitale trasportabile. Poiché questo strumento è ottimizzato principalmente per l’uso sul palco, la maggior parte degli stage piano sono sprovvisti di altoparlanti integrati e dunque presentano una struttura particolarmente compatta. Con uno stage piano non solo è possibile imparare a suonare il pianoforte in modo quasi completamente silenzioso grazie all’uscita per le cuffie integrata, ma anche risparmiare spazio sul palco e durante il trasporto. Per quanto riguarda il suono e l’esperienza di utilizzo, uno stage piano si avvicina di molto all’originale, ovvero il pianoforte acustico.
Gli stage piano vengono spesso chiamati anche tastiere e pianoforti digitali. A differenza delle tastiere, però, sono solitamente dotati di tasti pesati per offrire un’esperienza simile a quella del pianoforte acustico verticale. Allo stesso tempo, la loro struttura è più compatta e leggera rispetto a quella dei pianoforti digitali.
L’obiettivo di questa guida all’acquisto è aiutare i principianti e i musicisti avanzati a scegliere lo stage piano più adatto alle proprie esigenze. Inoltre, la guida online di Thomann ai pianoforti elettrici spiega nel dettaglio i fattori a cui prestare attenzione durante il processo di acquisto. E per una consulenza personalizzata, il dipartimento tastiere è sempre a disposizione all’indirizzo e-mail keyboards@thomann.de oppure al numero di telefono +499546922333 per offrire tutto il supporto necessario. L’incredibile servizio di assistenza clienti di Thomann inizia già con l’acquisto, con la comoda garanzia di 30 giorni soddisfatti o rimborsati. E i 3 anni di garanzia coprono contro ogni imprevisto successivo.
Per godere della massima flessibilità sia sul palco che nel contesto di una band, la maggior parte degli stage piano offrono, oltre al suono del pianoforte acustico verticale, anche timbri di altri strumenti come pianoforti elettrici, organi o perfino archi. Già nei modelli per principianti sotto i 200 €, la qualità sonora risulta davvero autentica, anche se, al crescere del prezzo, la varietà e il dettaglio nel suono aumentano di conseguenza. Per un’esperienza realistica, pari a quella di un pianoforte acustico verticale, spesso sono i tasti di uno stage piano a fare la differenza: nella ricerca del modello con la tastiera migliore, quindi, il gusto personale e la somiglianza dei tasti a quelli di un pianoforte acustico verticale o ai tasti di un pianoforte a coda giocano un ruolo fondamentale. L’utilizzo di uno stage piano dev’essere intuitivo e semplice, specialmente se si intende utilizzarlo in contesti live. Sono disponibili diversi tipi di interfaccia, dal sistema touch screen alla regolazione tramite pulsanti e manopole. È inoltre fondamentale che gli stage piano siano dotati di una struttura compatta e possano essere trasportati facilmente. Per l’utilizzo permanente tra le mura di casa, è anche possibile optare per i pianoforti digitali: questi strumenti dispongono di una struttura generosa, che si concentra in particolare sul design e l’aspetto estetico.
Dal punto di vista puramente tecnico, tutti gli strumenti a tastiera che simulano il suono di un pianoforte acustico sono dei pianoforti digitali o pianoforti elettrici. In questo gruppo di strumenti, però, si distinguono alcune sottovarianti a seconda dei contesti di utilizzo: lo stage piano, come il nome già suggerisce (stage, ovvero palcoscenico), è ideato per l’utilizzo sul palco, quindi è dotato di una struttura sensibilmente più compatta rispetto a un comune pianoforte digitale, il cui uso previsto è, invece, tra le mura domestiche. Inoltre, la gamma di funzionalità disponibili e la scelta dei suoni negli stage piano è normalmente più ampia, in quanto l’obiettivo è coprire la varietà più grande di generi musicali suonabili da una band. Ciò che accomuna i pianoforti digitali agli stage piano è principalmente la caratteristica di avere tasti pesati con meccanica a martelletto e la concentrazione su una riproduzione fedele del suono dei pianoforti acustici. Nelle tastiere, al contrario, non è sempre garantito l’uso di tasti pesati: in questi strumenti, infatti, l’aspetto pianistico passa spesso in secondo piano, poiché l’attenzione è più rivolta al suono e alle applicazioni live. In presenza di principianti si consiglia particolarmente l'uso di strumenti dotati di tasti pesati, così da apprendere fin da subito le tecniche di pianoforte.
I primi pianoforti elettrici, ad esempio il Fender Rhodes o il Wurlitzer Piano sono stati inventati negli anni Sessanta per riprodurre in modo elettronico e meccanico il suono di un pianoforte acustico. Questi strumenti inizialmente non erano in grado di emettere lo stesso identico suono di un pianoforte acustico, tuttavia, con il loro suono distintivo, sono riusciti a segnare interi generi musicali: grazie alle tecniche di campionamento, infatti, è possibile registrare e salvare in memoria, pezzo per pezzo, ciascun tasto di un pianoforte acustico e poi richiamare questi campioni successivamente premendo i tasti, cosa che consente una riproduzione a 360 gradi dell’originale. Questa tecnica è stata utilizzata con successo e migliorata fino a oggi: più alta è la qualità della campionatura dello stage piano, quindi, più naturale risulterà il suono del pianoforte, cosa che ovviamente si riflette anche nel prezzo dello strumento. Un’altra tecnologia molto apprezzata per la simulazione del suono del pianoforte acustico è la cosiddetta modellazione: il comportamento sonoro di un pianoforte acustico verticale o a coda viene analizzato digitalmente e il risultato finale memorizzato come pacchetto di dati nello strumento. A partire da questi dati digitali viene poi generato un suono analogico, molto simile all’originale acustico, ogni volta che un tasto viene premuto.
Tasti
La pesatura e la funzionalità dei tasti non solo giocano un ruolo importante nell’esperienza alla tastiera, ma sono anche ciò che distingue tra stage piano e tastiere. Nei pianoforti acustici verticali e a coda, è presente quella che viene definita meccanica a martelletto, nella quale una corda viene percossa e fatta risuonare da una piccola bacchetta di legno con la capocchia ricoperta in feltro. Questo meccanismo offre un’esperienza tattile e sonora particolare, che da decenni i produttori di pianoforti digitali cercano di emulare.
A seconda della fascia di prezzo e del produttore, ogni strumento fa affidamento su tecnologie diverse. Gli stage piano dispongono prevalentemente di tasti pesati, nelle tastiere e nei synth si trovano spesso, invece, tasti semipesati. In alcuni stage piano più pregiati anche la meccanica a martelletto viene riprodotta, utilizzando elementi in materiale plastico poco ingombranti, per garantire un utilizzo il più realistico possibile.
Nei modelli per principianti, i tasti sono prodotti solitamente in plastica, mentre negli stage piano più costosi l’esperienza tattile è migliorata grazie all’utilizzo di tasti in legno o in avorio sintetico. Il numero di tasti negli stage piano può variare a seconda delle necessità: nei contesti dal vivo si preferiscono spesso gli stage piano a 73 tasti rispetto a quelli a 88 tasti, fattore che rende questi modelli molto più leggeri e facili da trasportare.
Interfaccia
Per poter gestire al meglio le esibizioni nei contesti live, gli stage piano necessitano di una superficie di controllo intuitiva e in grado di selezionare e modificare i suoni con facilità. I produttori, riguardo a questo, seguono criteri diversi: alcuni preferiscono utilizzare grandi display touch screen, mentre altri rinunciano completamente agli schermi e si affidano ai pulsanti e alle manopole.
Suono
La maggior parte degli stage piano includono campioni di suoni di pianoforte, alcuni dei quali fanno affidamento sulle tecnologie di modellazione. Tra questi, vengono solitamente inclusi suoni di pianoforti acustici verticali, pianoforti a coda e pianoforti elettronici come il Fender Rhodes o il Wurlitzer 200. A seconda della dotazione e della fascia di prezzo, le librerie degli stage piano possono offrire anche suoni come clavicembalo, archi, organi e perfino sintetizzatori, oltre a effetti aggiuntivi come Reverb, Delay o Chorus.
Polifonia
Con il termine polifonia si fa riferimento alla quantità di note che uno stage piano può riprodurre contemporaneamente: una polifonia a 128 voci o più è ormai considerata lo standard anche tra i modelli di base.
La maggior parte degli stage piano è dotata di un pedale di risonanza (o sustain) incluso nella confezione che, una volta premuto, è in grado di far risuonare la nota suonata più a lungo. Gli stage piano offrono collegamenti anche per gli altri pedali. Ad esempio, un pedale di espressione può venire in aiuto per controllare il volume delle voci di organo, e in commercio sono disponibili sistemi a tre pedali per stage piano che includono il pedale una corda, il pedale tonale (o sostenuto) e il pedale di risonanza, ovvero le tradizionali pedaliere che si trovano sui pianoforti acustici.
Poiché nel contesto live una band necessita di un impianto audio più esteso, gli stage piano dispongono normalmente di un’uscita jack di linea per il collegamento a un mixer. La presa per le cuffie, inoltre, permette di suonare senza produrre quasi alcun rumore, mentre è spesso presente anche un ingresso audio per la connessione di sorgenti sonore esterne. I collegamenti digitali tramite protocolli come USB o MIDI sono considerati ormai lo standard e permettono di aggiornare il firmware dello strumento nonché di utilizzare lo stage piano come master keyboard.
Quali stage piano sono disponibili in commercio?
Da una parte ci sono gli stage piano che si focalizzano soprattutto sui suoni del pianoforte. Marchi come Casio, Thomann o Roland offrono una vasta scelta di strumenti interessanti, dalla struttura compatta e dotati di tasti di alta qualità. Altri modelli, invece, sono più attenti ai suoni di organo e synth e, per la loro grande gamma di funzionalità, possono essere considerati più vicini alle tastiere. Clavia, ad esempio, con la sua Nord Electro o l’emblematica Nord Stage 3, sono esempi di questo tipo. Anche produttori come Yamaha o Korg, però, offrono stage piano versatili e affidabili che, con l’arsenale di suoni che includono, si adattano a diversi generi musicali e rendono l’utilizzo di tastiere aggiuntive quasi superfluo.